casa museo i 3 tetti

Un connubio tra architettura, scultura, pittura e design, incastonato nel bel paesaggio della Brianza, accoglie i visitatori che si recano a visitare questa straordinaria Casa Museo situata sulle colline di Sirtori, progettata dall’architetto Giorgio Riva negli anni Sessanta del ‘900. Oggi la Casa Museo ospita oltre 200 opere d’arte e ogni anno attira moltissimi visitatori. Un record è stato raggiunto nel 2012, quando durante venti serate sono state ospitate circa 1600 persone.

Il complesso di sculture luminose che l’architetto ha installato nel giardino, sul terrazzo e nella Villa Tre Tetti di Sirtori è così intimamente legato alla natura circostante, alle architetture e al panorama, risultando una perfetta opera d’insieme, come indicato dal critico Flaminio Gualdoni all’epoca della presentazione dell’evento “Scolpire la luce”.

L’allestimento espositivo, ideato dallo stesso Giorgio Riva, appare particolarmente apprezzabile dopo il tramonto, quando le sculture luminose e le opere polisemiche, disposte nella villa e nel parco circostante, si accendono e paiono animarsi, creando astratti giochi di luci ed ombre, resi ancor più espressivi grazie all’intreccio con suono, musica e poesia. Si tratta di una raffinata ed elegante esposizione, allestita già negli anni scorsi con il patrocinio delle province di Lecco e Monza Brianza, e che nasce dalla volontà del proprietario di trasformare questa straordinaria collezione in un museo permanente.

Nel complesso, la mostra rappresenta un punto di vista aperto su tutta la storia dell’arte. Nelle speciali serate organizzate qui a partire dal 2005, la visione delle sculture e delle installazioni luminose che ne fanno parte viene accompagnata dalle parole dei grandi classici del passato, da Omero a Joyce, passando per Dante. Il tutto è traslato in musica e rappresentato in diffusione dal verde circostante, sfruttando tutte le possibilità rese disponibili dai recenti progressi della tecnologia e dell’informatica.

Il percorso è stato realizzato dall’architetto grazie anche alla collaborazione con la professoressa Edi Minguzzi, dantista e docente di greco antico alla Statale di Milano, e il maestro Francesco Rampichini, compositore. Ma indispensabile è stato anche l’apporto dei tecnici del suono e dei giardinieri, che hanno curato l’armonia delle piante, componendo un insieme unico.

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