civico museo della seta abegg

La seta che conosciamo giunse in Occidente attraverso i commerci lungo la Via della Seta circa duemila anni fa. Proveniente dalla Cina, nel volgere di alcuni secoli soppiantò per qualità e caratteristiche la preesistente seta mediterranea. Il baco da seta (Bombyx mori) fu importato dalla Cina nell’Impero di Bisanzio intorno all’anno 550: da qui iniziò la produzione occidentale di bozzoli. Furono importate anche le tecniche di trattura per filarli.

Fino all’anno 1000 la seta si diffuse in Medio Oriente e più lentamente negli altri paesi del Mediterraneo. Per l’alimentazione dei bachi in Occidente si utilizzò il gelso nero (Morus nigra) già presente; essendo però questa pianta poco produttiva, dall’Oriente estremo fu importato e impiantato in Europa il gelso bianco (Morus alba) oggi ancora diffuso. Le crociate, con le guerre promosse in Medio Oriente contro paesi arabi e Bisanzio stessa, procurarono all’Italia e ad altri paesi europei macchine tessili di origine orientale molto importanti: la ruota a filare semplice, il telaio da tessitura orizzontale alto e, per la seta, il torcitoio circolare a mano.

Da allora, soprattutto in Italia, iniziò una evoluzione durata 1000 anni fatta di invenzioni tecniche e complesse strutture produttive che diedero origine tra il 1400 e il 1600 a ciò che oggi chiamiamo “industria moderna”. Ciò avvenne solo nel ristretto e ricco settore della seta.

Nei secoli successivi questa impostazione produttiva del tutto nuova, maturata nel mondo serico, irradiò idee nuove, riorganizzazioni strutturali, attività e rapporti economici mai esistiti prima, intuizioni scientifiche e tecniche, sistemi di qualità, e tanto altro in tutti i settori di produzione.

Nasceva così l’odierna industria moderna diffusa ovunque. Il metodo industriale trasformò il nostro modo di vivere con tanti pro e contro: è la società dove viviamo oggi. Tra i tantissimi prodotti esistenti, la seta, per le sue caratteristiche, fu l’unico ad aver dato origine a tanto.

Il Museo della Seta di Garlate, inaugurato nel 1953 da Carlo Arter Abegg, realizza la brillante idea di Carlo Job. Racconta questa storia millenaria mostrando al visitatore percorsi, tradizioni, macchine di un passato lontano o più recente. Sono le realizzazioni di sconosciuti inventori antichi e quelle di personaggi famosi come Leonardo da Vinci, L. Pasteur, J. Vaucanson e tanti altri fino ai moderni del secolo appena passato.

Per rendere più visibili le prestazioni delle macchine e più comprensibili le loro funzioni produttive, quasi tutte quelle esposte sono operative, quindi funzionanti durante le visite.

Il Museo Abegg espone anche le invenzioni di questi ultimi anni che originando dalla seta riguardano le applicazioni in medicina, la biologia, l’alimentazione e, ovviamente, gli sviluppi tessili con risvolti fisici e chimici da utilizzare nel prossimo futuro.

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