forte montecchio nord

Forte Montecchio – L’ultima Fortezza

I Montecchi di Colico (Fuentes, Nord, Sud e Piona) hanno un notevole valore strategico per il controllo dell’Alto Lario grazie alla loro posizione. Lo studio per la realizzazione di una grande opera difensiva nei pressi di Colico risale al 1871. Inizialmente era prevista a Fuentes, ma nel 1911 si decise di realizzarla al Montecchio Sud. Alla fine fu scelto il Montecchio Nord, dove tra il 1913 e il 1914 fu costruita la possente batteria corazzata di tipo Rocchi, che ancora oggi può essere ammirata nella sua integrità.

A causa della sua posizione troppo distante dal fronte combattuto, il Forte non ebbe la possibilità di partecipare alle azioni belliche, né durante la Prima Guerra Mondiale né durante la Seconda Guerra Mondiale, ad eccezione di un unico episodio. Il 26 aprile, il contingente italiano del presidio riuscì, grazie a un’azione improvvisa e a un breve scontro a fuoco, a catturare i soldati tedeschi, consegnando poi il Forte al Comitato di Liberazione Nazionale. Il giorno successivo, il 27 aprile, il CLN utilizzò i cannoni del Forte per sparare cinque colpi verso la sponda opposta del lago, bloccando la colonna di veicoli tedeschi che, dopo aver lasciato Benito Mussolini e i suoi gerarchi a Dongo nelle mani dei partigiani, stava cercando di fuggire velocemente in Germania.

Negli anni ’50, il Forte Montecchio Nord fu trasformato in una polveriera, con l’aggiunta di alcune riservette nella parte superiore della collina, un sistema antincendio complesso, un nuovo ingresso con un corpo di guardia, una garitta e un fossato e una casa per il maresciallo. Il Forte rimase in servizio per molti anni fino alla sua demilitarizzazione nel 1981, quando la sua proprietà passò definitivamente dal Demanio Militare, gestito dal Ministero della Difesa, al Demanio Civile, gestito dal Ministero delle Finanze.

Forte Montecchio Nord è una delle più grandi e meglio conservate opere difensive della Prima Guerra Mondiale in Europa. Il complesso storico del Forte, ben inserito nel sistema difensivo della Frontiera Nord, conosciuto come “Linea Cadorna”, è grandioso, caratterizzato da alte mura in granito lavorato e numerosi ambienti e camminamenti sotterranei, tra cui una polveriera scavata nella roccia per oltre 60 metri.

Il Forte conserva intatti i quattro imponenti cannoni da 149mm modello Schneider (149S) in postazione girevole sotto una cupola corazzata, l’impianto elettrico originale e il complesso sistema di aspirazione dei fumi. Questi quattro pezzi d’artiglieria, con una gittata di oltre 14 chilometri, erano in grado di controllare la Bassa Valtellina, la Bassa Val Chiavenna e la parte settentrionale del Lago di Como, e rappresentano i quattro cannoni fissi più grandi d’Italia. Grazie alla splendida posizione del Forte, è possibile godere di un magnifico panorama sul lago, che spazia dal Lago di Mezzola alla riserva naturale del Pian di Spagna, alla foce dell’Adda e al Monte Legnone.

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