giardino botanico villa de ponti

Il Giardino Botanico di Villa De Ponti a Calolziocorte, nel territorio lecchese, è un luogo che unisce uomini e piante, offrendo la possibilità di apprezzare forme, colori, sistematica e utilizzo delle piante, nonché di immergersi nella loro bellezza. L’area, estesa su un ettaro di superficie, ospita circa 500 specie diverse, sia autoctone che esotiche, spontanee e coltivate. Gli esemplari presenti nel giardino variano da poche settimane di vita a secolari, ciascuno con una storia che risale alle sue origini e un ciclo di vita che si svolge sotto gli occhi dei visitatori.

In passato, il giardino era parte di una villa storica, ma dopo essere stato acquisito dalla Comunità Montana, è stato aperto al pubblico e trasformato in uno spazio di interesse museale, arricchito da collezioni botaniche inserite nel contesto architettonico storico. Durante i momenti migliori, il giardino offre maestose alberature, splendide fioriture e la possibilità di passeggiate e momenti di relax, oltre a essere un’opportunità per imparare aspetti più o meno noti e curiosità sul Regno delle Piante.

La storia del Giardino Botanico si intreccia con quella di Villa De Ponti, una residenza costruita nella prima metà del XX secolo, circondata da un ampio parco con alberi che delimitano un’area erbosa ellittica. Il parco era un luogo vivace durante i mesi estivi, quando la famiglia De Ponti trascorreva le vacanze nella villa. I bambini giocavano nel prato, si arrampicavano sugli alberi e si divertivano con varie attività all’aperto. La madre della famiglia era particolarmente appassionata delle piante e aveva un atteggiamento protettivo nei confronti degli alberi.

Il parco, situato lungo la strada provinciale che conduce a Lecco, era inizialmente periferico rispetto all’abitato, ma ora si trova circondato da case, industrie, strade e parcheggi, diventando un polmone verde nella zona. Nel corso degli anni, sono state apportate modifiche al parco, inclusa la costruzione di una strada sottopassante per la ferrovia, che ha influenzato la sua integrità. Nonostante ciò, il Giardino Botanico ha mantenuto il suo valore e nel 1990 è stato acquisito dalla Comunità Montana, che lo ha destinato a Giardino Botanico e lo ha inserito nell’Ecomuseo della Valle San Martino.

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