la chiesa incompiuta di san michele

A San Michele l’originaria chiesetta dedicata all’Arcangelo ha origini antichissime, probabilmente risale al periodo longobardo.

Il più antico documento risale al 1146 quando la chiesa di San Michele fu venduta dall’Arcivescovo Uberto al monastero milanese di S. Dionigi. Nel Seicento venne restaurato e ampliato l’antico Oratorio (ora inglobato a mo’ di cripta nell’attuale chiesa) e si costruì l’attigua Cappella di Sant’Anna (1690) che fungeva da ossario dei morti sepolti a San Michele, soprattutto in occasione di pestilenze. Questo luogo divenne meta di frequenti processioni in commemorazione dei morti.

L’attuale grande chiesa fu voluta dal notaio galbiatese Francesco Spreafico, che con suo testamento del 1682 dispose la sua realizzazione secondo il progetto dell’architetto milanese Attilio Arrigoni (1640-1709). La costruzione ebbe inizio nel 1718 e si concluse con una copertura provvisoria nel 1752 (crollata nel 1939). A pianta ottagonale e a croce greca, non fu mai completata nelle finiture e negli arredi, nella pavimentazione e nei serramenti e pertanto non poté mai essere adibita alle funzioni di culto. Da allora l’incompiuta chiesa, come scrisse nel 1885 Antonio Stoppani, “rimase allo stato di scheletro spolpato, nido di pipistrelli, di falchi e di barbagianni, e stazione estiva di rondini”.

La devozione per i morti di San Michele andò via via diminuendo con l’allontanarsi delle epidemie, lasciando sempre più il campo a feste popolari e manifestazioni culminanti nella famosa Sagra di San Michele.

La sagra di San Michele, assai famosa per tutto il territorio lecchese, si tenne ogni anno a partire dalla prima metà del Settecento, (il 29 settembre è il giorno dedicato al Santo). La sagra ebbe il suo massimo splendore nell’Ottocento (nel 1883 vi giunse anche la Regina Margherita di Savoia), e fu immortalata da Casimiro Radice in un famoso olio su tela del 1878.

Con l’intervento di restauro conservativo promosso dal Parco Monte Barro ed inaugurato il 27 settembre 2008, il grandioso edificio della Chiesa di San Michele è stato sottratto a un degrado che pareva inarrestabile e restituito alla comunità quale spazio di straordinaria suggestione, immerso nella natura del Parco, utilizzato per eventi culturali, come appunto la nuova Sagra di San Michele, ripristinata a distanza di mezzo secolo, che si tiene ogni anno a partire dal 2009.

Lost your password?
Translate