museo della vita contadina di san tomaso

La Comunità Montana Lario Orientale-Valle San Martino, proprietaria di terreni ed edifici ad uso agricolo, in località San Tomaso (580 m di altitudine) nel Comune di Valmadrera, ha intrapreso da tempo un serio percorso di riqualificazione dell’intera area valorizzando il nucleo rurale e le attività agricole tradizionali (foraggi, mais, cereali, patate, vigneti, castagneti e altre piante da frutto), la zootecnia (pecore di razza brianzola e capre), la pulizia e la salvaguardia ambientale dell’altura, congiuntamente alla ristrutturazione degli edifici preesistenti di sua proprietà.

Contestualmente, nel 2002, è stato allestito il Museo della vita contadina, fondato, grazie al prezioso contributo dei Volontari del Centro di Promozione Sociale di Valmadrera, proprio all’interno di uno dei rustici summenzionati, su uno spazio espositivo di circa 150 metri quadri e raccoglie gli oggetti più significativi utilizzati nel lavoro agricolo e nella vita domestica, a testimonianza di usi e costumi della vita contadina nel lecchese sin dall’Ottocento. Grazie al contesto in cui si inserisce, questa realtà museale non è solo testimonianza di un passato che più non c’è. Gli stessi strumenti raccolti, rivivono infatti nel lavoro quotidiano degli agricoltori della zona. Unico nel suo genere, questo Museo vede le sue opere “all’opera”, testimone di come, sotto il superficiale passare del tempo, permangono valori ed attività dell’uomo.

Gli strumenti di lavoro quotidiano raccolti nel Museo della vita contadina di San Tomaso sono stati sistemati secondo un preciso filo conduttore costituito dall’ordinato susseguirsi dei vari periodi dell’attività agricola, che per un agricoltore iniziava ogni 11 novembre, giorno di San Martino.

Struttura del museo Nella prima sala, troviamo una serie di attrezzi dedicati ai lavori autunnali quali: aratri, seminatrici, scuri, attrezzi di palorcio per lo scarico del taglio del bosco. Sono esposti al completo anche gli attrezzi per la viticultura: torchi, botti, l’alambicco e quelli per i lavori estivi come la mietitura e la fienagione. Nella seconda sala troviamo strumenti per la lavorazione del latte e del formaggio, con un ampio spazio dedicato all’attività di apicoltura e una sezione dedicata al lavoro femminile. Nella parte rialzata del museo è stata riallestita una casa tipica contadina (cucina, angolo cottura e camino, camera da letto) con tutti gli strumenti d’uso quotidiano: persino gli armadi e i cassetti sono ricchi di biancheria d’epoca, a testimone della spartana semplicità di tempi non sempre facili.

Altre ricchezze di San Tomaso L’altura di San Tomaso sorge su un terrazzo naturale raggiungibile dalla località Belvedere, nel Comune di Valmadrera, dopo una passeggiata di circa trenta minuti su una mulattiera. Lungo il percorso di risalita è possibile osservare alcune costruzioni tradizionali, realizzate in muratura a secco come i CASELLI, utilizzati per la stagionatura dei formaggi e per la conservazione del latte fresco/produzione di formaggini, costruite vicino a corsi d’acqua come le CASOTTE, indispensabili per rifugiarsi in caso di brutto tempo, mettere al riparo il fieno, lasciare gli attrezzi dei lavori contadini.

All’interno della Chiesa merita di essere segnalata la pala dell’altare, opera artisticamente rilevante costituita da un dipinto su tela raffigurante la Madonna con i Santi Tommaso e Giovanni di Dio. Altri dipinti murari, di cui l’autore è ignoto, coprono la parete d’altare del presbiterio.

Nel 1988, la Comunità Montana, ha promosso il restauro architettonico, conservativo e strutturale della Chiesa, oltre alla sistemazione dell’area esterna circostante.

San Tomaso, anche l’ANTICA FORNACE, utilizzata nell’Ottocento per la produzione di calce per la costruzione di rustici in loco e la località TAJA SASS, dove è possibile ammirare un immenso e bellissimo masso erratico (“sass”) di “verdone” della Valmalenco.

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