museo etnografico dell’alta brianza – meab

Museo Etnografico dell’Alta Brianza è un centro di ricerca e di esposizione dedicato alla vita quotidiana e, in particolare, al lavoro degli uomini e delle donne che hanno vissuto e di coloro che oggi vivono nella Brianza collinare. Grazie all’incontro tra i ricercatori e i testimoni della cultura locale, illustra le occupazioni, i modi di esprimersi, le usanze e le credenze tradizionali o nuove di questo territorio. Inaugurato nel 2003, ha preso il posto di una serie di abitazioni nel borgo di Camporeso, che fino agli anni ’70 – ‘80 del Novecento sono state occupate da famiglie di contadini diventati operai nel corso dell’ultimo secolo. Si raggiunge dal centro storico di Galbiate dopo un percorso di un chilometro tra campi, boschi e una bellissima vista sul lago di Annone.

Il museo presenta allestimenti di lunga durata dedicati all’allevamento del baco da seta, ai lavori agricoli, all’alimentazione e alla cucina, alla stalla, ai trasporti rurali, alla cantina e all’uso del flauto di Pan (firlinfö), diventato dal Novecento lo strumento musicale folcloristico rappresentativo della nostra zona, ma propone anche mostre temporanee su molti altri temi. Una sezione staccata, dedicata alla caccia e all’uccellagione, ha sede presso il Roccolo di Costa Perla, sulla strada verso l’eremo del Monte Barro.

Nel museo si trovano attrezzi da lavoro, oggetti d’uso quotidiano o festivo, ma anche filmati, fotografie e registrazioni sonore che permettono di osservare gesti e ascoltare voci che raccontano storie o cantano. Nella sala del dialogo antropologico e dei beni immateriali, dedicata all’etnomusicologo Roberto Leydi, si può assistere alla proiezione dei numerosi documentari prodotti dal Museo su vari aspetti della cultura brianzola e lariana, come la pesca, la caccia, l’allevamento della pecora, la viticoltura, la silvicoltura, l’olivicoltura, il teatro dei burattini, il ciclismo, la mascalcia ecc. Questi film sono visibili anche sul canale Youtube del Parco Monte Barro. Nella stessa sala si propongono incontri con i testimoni della tradizione, conferenze, convegni, corsi di formazione e presentazioni di ricerche e mostre. Nel book-shop è possibile acquistare libri e audiovisivi.

Le visite sono generalmente accompagnate dalle guide volontarie dell’Associazione Amici del MEAB, che garantiscono l’apertura, l’accoglienza dei gruppi e delle scolaresche, con la gestione dei numerosi laboratori, e offrono un supporto essenziale alle molte attività del museo. 

Il museo ricorda agli anziani la loro infanzia e la loro giovinezza, mentre ai ragazzi presenta epoche e modi di vita che suscitano curiosità e stupore. Per tutti, il museo vuole proporre un confronto tra presente e passato, tra pratiche e convinzioni diverse a seconda dei livelli sociali delle persone, e tra usi e costumi differenti nel tempo e nello spazio, sollecitando il visitatore a interrogarsi sul perché dei comportamenti umani, come fa l’antropologo che vuole conoscere e comprendere anziché giudicare.

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